TERAMO – Il coordinamento comunale di Futuro In coglie il risultto dell’assemblea dei sindaci della Ruzzo Reti per attaccare "la posizione isolata e isolazionista del Comune di Teramo". Il movimento civico che fa riferimento all’ex consigliere regionale Paolo Gatti, sottolinea come "su questa posizione il Comune non sia stato in grado di far convergere neanche un sindaco della Provincia, a dimostrazione della cieca strumentalità politica di tale impostazione. E questa posizione, il voto contro in modo pregiudiziale, Futuro In la attribuisce al fatto che "il sindaco non è riuscito ad occupare politicamente l’acquedotto del Ruzzo. Difatti – si legga in una nota di Futuro In – per eleggere i membri del Cda del Ruzzo, non è sufficiente chiamarsi Teramo ed esserne il Sindaco, bisogna comportarsi da Comune capoluogo di Provincia e svolgere tale funzione, con capacità di dialogo, di interlocuzione e di leadership. Qualità – dicono al coordinamento comunale di Futuro In – che non sono proprie di D’Alberto né della sgangherata armata brancaleone che lo sostiene". La truppa gattiana paragona i 33 sindaci che hanno approvato le linee del Cda Ruzzo, questi sì "pazienti e responsabili", ai personaggi "così infantili e sprovveduti che goveernano la nostra Città. Confidiamo che questi 33 sindaci possano sopportare queste intemperanze e magari in futuro ricondurre, con la forza della ragione, gli amministratori pro-tempore di Teramo, ad un maggiore senso delle istituzioni".
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